Purtroppo è ufficiale: Milano e tutta la regione Lombardia da lunedì 15 Marzo e fino a domenica 28 Marzo entra nella zona rossa.
Ad annunciarlo nella giornata di venerdì 12 Marzo è stato il presidente della regione Attilio Fontana, dopo che si è svolta la riunione tra le regioni e il governo in vista del consiglio dei ministri per approvare il decreto con le nuove restrizioni previste.
La Lombardia zona rossa
Fontana ha dichiarato: “La Lombardia purtroppo si prepara a diventare zona rossa. Ce lo dicono i dati, pur contenuti dalle scelte prese la settimana scorsa che sono servite a rallentare il virus. Mi auguro che sia l’ultimo sacrificio chiesto ai nostri cittadini perché poi spero che arrivino i vaccini necessari per iniziare la vaccinazione di massa, in modo che non debbano più esserci limitazioni alla nostra vita.”
Ha inoltre continuato il presidente Attilio Fontana: “Ad un anno dall’inizio della pandemia, non credo che abbiamo commesso degli errori nella gestione dell’emergenza, ma che il virus è più complicato di quello che gli stessi scienziati potessero immaginare. A più di un anno di distanza non abbiamo ancora trovato una cura specifica. Grazie al cielo abbiamo fatto quasi un miracolo a trovare i vaccini, che sono l’unica nostra ancora di salvezza. Queste varianti attaccano molto anche i giovanissimi. Una delle categorie più contagiate è quella che va dai 9 ai 18 anni, il virus sta cambiando i soggetti su cui si installa. Bisogna prestare molto attenzione. È una sofferenza che mi auguro che nell’arco di qualche mese si concluderà”.
L’intera regione della Lombardia è considerata zona ad alto rischio epidemico, quindi resterà in zona rossa fino a domenica 28 Marzo.
Zona Rossa: le nuove regole
In zona rossa vige il divieto di spostamento dalla propria abitazione dalle ore 05:00 alle ore 22:00, con AUTOCERTIFICAZIONE, salvo che per comprovati motivi di necessità, lavoro e salute.
VIETATO fare visita a parenti o amici.
Le scuole di ogni ordine e grado chiudono, ma viene garantita la didattica a distanza.
Ad essere aperti saranno solo i servizi considerati essenziali e di prima necessità, quindi chiuderanno anche tutti i negozi che non rientrano in questa categoria. Chiudono anche barbieri, parrucchieri e i servizi per la persona in genere.
I ristoranti e i bar potranno effettuare soltanto il servizio di asporto.
E’ consentito fare solo lo sport all’aperto, in forma individuale.