Quando si tratta di organizzare una festa o una serata la frenetica città di Milano offre sempre moltissime possibilità.
Sono molteplici i bei locali o ristoranti meneghini che organizzano ottimi aperitivi o menù dai piatti prelibati.
Ma quando si parla di vini, in particolare di vini spumanti, i dubbi e le perplessità sono sempre tante.
La domanda che sorge spontanea è: meglio una bollicina italiana o un classico vino spumante francese?
E’ indubbio che sia i vini italiani che quelli francesi sono di indiscutibile qualità, ma cerchiamo di capire quali sono i più idonei per la propria festa o per una cena perfetta.
Le differenze territoriali tra i vini italiani e gli champagne francesi
Partiamo dal presupposto che non è possibile fare dei paragoni netti tra i vini spumanti italiani e gli Champagne francesi.
Infatti anche se il metodo Champenoise e il metodo Classico corrispondono alla stessa procedura, cambiano diversi fattori come ad esempio il territori, il clima e la qualità del suolo.
Ad esempio il clima e il terreno della regione d’Oltralpe non sono uguali alle caratteristiche di un clima mediterraneo come quello italiano.
In Italia esistono vini bollicine di grande qualità come il Trento Doc e Franciacorta che in questo campo sono esemplari.
Infatti le caratteristiche climatiche del suolo trentino, sono quelle che più si avvicinano a quelle della regione di Champagne.
In ogni caso si tratta di prodotti diversi; più il clima diventa caldo, più le bollicine si fanno rotonde, con un maggior grado alcolico.
Prosecco, pizza e champagne
Anche il Prosecco si colloca tra le eccellenze italiane, vantando i marchi come DOC o Docg.
I territori di Asolo o di Conegliano Valdobbiadene possiedono infatti caratteristiche diverse da quelle dello Champagne, in quanto le sue uve, con cui i vini vengono prodotti, sono molto differenti tra loro.
Se infatti per lo Champagne si usa il Metodo Champenoise, il Metodo Classico che viene utilizzato anche per i Franciacorta, per il Prosecco la modalità di produzione prescelta è quasi sempre quella del Metodo Martinotti, con fermentazione non in bottiglia ma in autoclave e con tempi di riposo molto più brevi.
Infine concludiamo analizzando il gusto e i sentori dei due vini in esame.
Tutti i più grandi e famosi sommelier concordano nell’affermare che negli Champagne di alta qualità il gusto è intenso come il sentore del pane. Questo è dovuto dall’utilizzo dei lieviti, che portano a ricordare questo alimento.
Nel territorio lombardo, che è quello in cui viene coltivato e prodotto Franciacorta, questa formula non viene trasferita al vino, che invece ricorda più le note floreali e un gusto fruttato piuttosto aspro. E’ per questo motivo che è possibile gustare una buona pizza accompagnata da uno Champagne ma non da un Franciacorta.